mercoledì 30 ottobre 2013

Pink Route: il percorso della creatività femminile piacentina

Se è vero che in periodo di crisi ci si ingegna per innovare e stare al passo con il cambiamento, allora questa è proprio una bella storia da raccontare, tutta italiana e, naturalmente, tutta in rosa. Rosa come suggerisce il nome del progetto “Pink Route – Itinerari turistici non convenzionali – che il Comitato per l’imprenditorialità della Camera di commercio di Piacenza, composto da un gruppo di 7 imprenditrici, ha lanciato per incoraggiare lo sviluppo e la sostenibilità delle imprese femminili del territorio: un portale di promozione turistica attraverso itinerari sensoriali studiati ad hoc.
Al momento hanno aderito ben 27 aziende locali guidate da brillanti imprenditrici piacentine, che si sono unite per fare rete, condividere idee, progetti, speranze, creatività, collaborare nella crescita e rafforzarsi in ambito turistico.

L’iniziativa si traduce concretamente nella costruzione di pacchetti (dei circuiti turistici ‘esperienziali’) che si articolano in 4 temi - arti, colori, mestieri e sapori – e prevedono la possibilità di assaporare le delizie locali e alloggiare in una delle strutture di Valdarda, Valnure e Valtidone imparando a conoscere sul posto le eccellenze locali (cibi e prodotti tipici), e assistere alla realizzazione di decorazioni e accessori artigianali. I pacchetti si possono acquistare sul sito di Pink Route. Alcuni di essi prevedono anche: visite nei laboratori artigianali, corsi itineranti, laboratori di animazione per i bambini, passeggiate a contatto con la natura, alla scoperta delle specialità eno-gastronomiche della zona.

Le componenti del Comitato: Consuelo Sartori, Loretta Rossetti, 
Federica Melodi, Federica Bussandri, Alessandra Tampellini, 
la Presidente Nicoletta Corvi, Paola Rossi
“L'obiettivo non è solo quello di proporre cultura, esperienza, territorio, tipicità della nostra provincia all'estero ma anche quello di creare una rete di cooperazione fra le aziende che hanno creduto nel progetto, infatti il primo compito del Comitato è quello di sostenere le imprese che hanno deciso di aderire all'iniziativa proprio in questo difficile momento sul piano economico” Sostiene la Presidente del Comitato Nicoletta Corvi. 

Si tratta di pacchetti che danno modo ai turisti di vivere un'esperienza unica: partecipare ai processi di produzione, conoscere e toccare con mano le tradizioni culinarie, artigianali, commerciali della cultura piacentina, improvvisarsi anche solo per un giorno artigiano, commerciante, produttore. 

Pink Route è una bellissima iniziativa tutta al femminile, è la forza propulsiva e il punto di aggregazione che intende aiutare le donne del Piacentino ad avere più visibilità, prospettive, opportunità di business e creare interessanti sinergie produttive, verso un futuro più roseo...

Il ponte del 1° novembre è alle porte: perché allora non pensare a un bell’itinerario turistico “non convenzionale” con tutta la famiglia...?!

lunedì 28 ottobre 2013

Microcredito, grandi opportunità per noi donne

Start Up in rosa parla di donne che hanno messo in campo tutta la loro determinazione per passare “dal pensiero all’azione”. Purtroppo però non è sempre facile trasformare una bella idea imprenditoriale (“il pensiero”) in una realtà, piccola o grande che sia (“l’azione”). Servono anche e soprattutto risorse economiche che spesso le donne non riescono ad ottenere, in quanto le banche non concedono facilmente finanziamenti. 
Per questo motivo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha presentato l’iniziativa "Riparti da te! Bella impresa essere donna". Si tratta di una campagna istituzionale che si pone l'obiettivo di far conoscere alle donne le modalità di accesso ai prestiti agevolati messi a disposizione per creare piccole imprese. In questo modo si vuole dare impulso al lavoro femminile attraverso il cosiddetto microcredito.

Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che si rivolge a soggetti ai quali le banche non concedono finanziamenti dando loro la possibilità di creare una propria impresa, senza dover fornire garanzie reali o chiedere aiuto alla famiglia. Per le donne il microcredito può, pertanto, risolvere il problema dell'accesso al credito che storicamente le penalizza, a causa di bassi importi accordati, elevati tassi d'interesse applicati e soprattutto maggiore richiesta di garanzie. 

A tal fine è stato creato un sito (www.microcreditodonna.it) promosso dall’Ente Nazionale per il Microcredito: un vero e proprio canale per mettere in contatto le aspiranti imprenditrici con i possibili finanziatori. L’Ente non eroga direttamente i prestiti, ma dopo aver valutato il singolo progetto, indirizza la futura imprenditrice verso un network di associazioni disposte a finanziarlo. In questo modo è possibile riuscire ad ottenere un prestito per l’apertura di un’attività di lavoro autonomo fino a 25.000 €Il sito permette di compilare un form per richiedere informazioni e presentare in breve la propria idea imprenditoriale. Una volta inviata la richiesta l’Ente provvederà ad esaminarla e fornire un riscontro. 

Si tratta di un’iniziativa davvero interessante, soprattutto perché accompagnata da una campagna di sensibilizzazione che invita davvero noi donne a passare all’azione. E allora perchè non cogliere l'occasione per ripartire da noi stesse?

mercoledì 23 ottobre 2013

La ragazza che sussurra ai cavalli

Chi l'avrebbe mai detto che una ragazza universitaria di città avrebbe lasciato tutto per inseguire un sogno in una valle al confine tra Italia e Svizzera? Marina, 26 anni, ce l'ha fatta.

La passione per i cavalli l'ha sempre avuta...nel tempo libero ha sempre amato cavalcare. Mancava solo l'occasione, quella che ti arriva improvvisamente, mettendoti di fronte a scelte importanti che potrebbero cambiarti la vita. 
L'occasione è arrivata e quando, a inizio 2012, si presenta la possibilità di gestire un centro ippico in Val d'Intelvi – Il Bivacco – Marina non perde tempo e da ascolto ai suoi desideri. 
Con grande coraggio decide di buttarsi in una nuova avventura; insieme a Sabrina, un’amica che diventa sua socia, lascia la sua amata Milano e parte, seguendo il suo cuore e con la promessa di non abbandonare gli studi. 

Giornate invernali a volte grigie e fredde, giorni di pioggia battente, pallide primavere: niente ha potuto fermare la forza di volontà di una ragazza "innamorata" dei suoi cavalli. Come direbbe il sociologo tedesco Klaus Klages “Gli ottimisti saltano in sella e cavalcano la vita”! 

Infatti, nonostante le difficoltà economiche iniziali, la fatica fisica nel gestire il maneggio, l'organizzazione tra lezioni di equitazione e lo studio, lei ora è molto soddisfatta della sua scelta: "Svegliarmi ogni giorno e vivere a contatto con degli animali così pacifici ed espressivi mi riempie il cuore di gioiaMi prendo cura di loro e faccio in modo che i clienti imparino a cavalcare e vivano un'esperienza unica, immersi nella natura".

Marina e la socia Sabrina gestiscono il Centro Ippico con grande dedizione, insegnando e trasmettendo l’amore e i valori che le hanno portate oggi fin qui.

Al Centro ippico "Il Bivacco" si svolgono lezioni individuali di equitazione, si organizzano camp estivi, animazioni e feste per bambini, progetti di educazione e divertimento con il proprio cane (corsi di pappy class, agility dog, rally obedience); escursioni nei boschi della Val d'Intelvi. E non è finita: seminari di team building e corsi base di horsemanship basati sulla comunicazione non verbale.

Ah dimenticavo...Studiando di notte e nel poco tempo libero che i cavalli le concedono, Marina quest’anno si è anche laureata in Lingue, dimostrando a se stessa e agli altri che "volere è potere"!


giovedì 17 ottobre 2013

La storia di Valentina, presidentessa del Lanciano: il calcio si tinge di rosa!

Lo ammetto... non sono una grande appassionata di calcio, ma questa storia mi è sembrata particolarmente interessante e vale la pena raccontarla!
Domanda: può il mondo del calcio professionistico maschile tingersi di rosa e avere successo? A quanto pare sì! Basta andare in Abruzzo e precisamente a Lanciano, un comune di circa 35.000 abitanti situato sulle colline che digradano verso il mare Adriatico. In questo luogo sospeso tra mare e montagna va in scena la bella favola sportiva della Virtus Lanciano e della sua presidentessa Valentina Maio.

Valentina è una donna di 31 anni che nel 2008 ha rilevato con la sua famiglia (che si occupa di smaltimento rifiuti e materiali per l’ambiente) la principale squadra di calcio della sua città, appena fallita, portandola a risultati sino ad allora inimmaginabili. 

Catapultata in un mondo completamente nuovo per lei, Valentina si è messa al timone di questa realtà senza avere la pretesa di essere un’esperta di calcio. Superate le inevitabili paure iniziali, ha messo in campo le sue idee al servizio della squadra. Il tutto grazie all’umiltà e alla freschezza tipica di chi è giovane e, non avendo esperienza diretta, riesce a fornire un contributo importante grazie ad una visione distaccata dalle cose. Il resto lo ha fatto la creazione nel tempo di un buon gruppo di lavoro e la vicinanza della famiglia: il papà è il patron del club, il fratello Guglielmo è l’amministratore delegato e la cognata Ketty si occupa del marketing, del merchandising e di tutte le iniziative promozionali.

E così dopo anni di impegno dietro la scrivania e vicino alla squadra sono arrivati i frutti: in soli 4 anni il Lanciano è stato promosso in serie B e quest’anno, dopo 9 giornate di campionato, si trova al primo posto in classifica! E per giunta davanti a squadre di città più grandi (e con budget decisamente più alti) come ad esempio il Pescara, la squadra del capoluogo di regione.  

In ogni caso l’alta classifica e il profumo della serie A non hanno dato alla testa di Valentina che anche oggi mantiene la stessa umiltà del primo giorno da presidentessa: “Il nostro primato – ha dichiarato ai microfoni del programma Radio Anch’io su Radio1 – non è casuale, è qualcosa di progettato, un lavoro che stiamo facendo da 6 anni. C'è tanto entusiasmo, i tifosi sognano, ma io sto con i piedi per terra, i sogni li lascio a loro. Stiamo mettendo da parte buona legna per l'inverno…”. Valentina lo sa, l’inverno abruzzese può essere particolarmente rigido e quindi è meglio attrezzarsi per tempo: l’obiettivo resta quello di rimanere in serie B. 

Di una parola però Valentina non vuole sentire parlare: miracolo.  Il segreto del successo del Lanciano, come detto, è il duro lavoro e la presenza di professionisti validi che sanno fare bene il proprio mestiere, a cominciare dall’allenatore. 
Una parola però mi sento di usarla: favola, perché lo è senz’altro. E come in ogni favola che si rispetti non può mancare il principe azzurro (anzi rossonero, come i colori della maglia del Lanciano): si chiama Manuel Turchi e fa il calciatore. In che squadra? Nel Lanciano, ovviamente! Lui è il marito di Valentina e i due hanno un bimbo di 7 anni di nome Francesco che fa il raccattapalle allo stadio quando giocano i suoi idoli. La presidentessa, il calciatore e il loro pargoletto: se non è una favola questa!

lunedì 14 ottobre 2013

Elisa, una mamma per le mamme


31 anni, 2 bambine, un lavoro che la fa sentire realizzata. Elisa si è costruita una nuova vita partendo da una bellissima passione: quella per il mondo premaman.

Ma partiamo dall’inizio... Eravamo colleghe, Elisa e io, lavoravamo insieme in un’agenzia di comunicazione. Da lì è iniziata la nostra amicizia. Lei è una ragazza intraprendente, autonoma e con grande spirito di iniziativa. La vita d’ufficio inizia a starle stretta e sente la necessità di un rapporto diretto con le persone. 

In particolare si rende conto che sa già dentro di sé cosa vorrebbe fare, deve solo esprimerlo; nel tempo matura in lei il desiderio di avviare un’attività per conto suo, un negozio in centro a Monza. L’idea le frulla in testa e quando arriva la prima gravidanza, Elisa non perde occasione: dopo una serie di valutazioni, nel 2010 dopo la nascita della piccola Carolina, decide di cambiare vita e aprire una boutique di abiti premaman di stile, affiliandosi in franchising a una nota catena di abbigliamento per mamme in dolce attesa. Quell’anno Elisa si sente in totale sintonia ed empatia con le clienti. Il lavoro e la vita privata si intrecciano.
L’attività procede bene, tanto che nella primavera del 2013, Elisa decide di slegarsi dal franchising e di mettere in piedi un negozio tutto suo, che chiama appunto La dolce Attesa


Nel frattempo arriva la seconda figlia ed Elisa è felicissima di poter coniugare i due aspetti della sua vita che  la fanno sentire una donna davvero realizzata: “Vendere abiti premaman è qualcosa che richiede molta sensibilità e capacità di comprendere i sentimenti, i pensieri, le esigenze della futura mamma; non è una semplice vendita, ma qualcosa che va oltre e incontra un altro mondo emotivo”, dice.

Elisa lo sa, e si impegna proprio affinché ognuna di loro si senta a proprio agio per vivere al meglio la sua gravidanza. Ora può gestire tranquillamente casa e lavoro e dedicare il giusto tempo a entrambi, avendo trovato un buon equilibrio tra i due.  Oltre al fatto che quello che fa la appassiona, davvero.

Una storia bella, di grande dedizione e passione, che dimostra come la forza di volontà possa far raggiungere qualsiasi meta.

lunedì 7 ottobre 2013

Reiventarsi è possibile? Le donne ci provano!

E’ un dato di fatto: le start up si tingono sempre più di rosa. Secondo i dati elaborati a settembre dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere le imprese guidate da donne sono in aumento: + 4.878 nel periodo giugno 2013 – 2012. Ma ciò che colpisce è il trend di crescita delle imprese femminili : + 0,34%, a fronte del + 0,13% delle aziende nel loro complesso.

In una società dove solo un terzo della popolazione femminile ha un impiego, con retribuzioni mediamente inferiori ai colleghi uomini, questi dati offrono uno spunto interessante: trovare lavoro è difficile, ma questo non ci scoraggia.
Seppure ancora in minoranza rispetto agli uomini, sono tante le donne che provano a reinventarsi: alla fine del secondo trimestre di quest’anno, le imprese femminili iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio sono 1.429.880, il 23,6% del totale.

Dietro ognuna di queste c’è una storia, ci sono i mariti, i figli da crescere, c’è la necessità di gestire il tempo conciliando vita privata e lavoro. E già questo rappresenta di per sé…un’impresa!
Per questo motivo reinventarsi può diventare un’arte. E non è un caso che il 5° Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile, tenutosi a Torino dal 1° al 3 ottobre, abbia scelto come titolo “L’arte di RE-inventarsi. Come rompere gli schemi e riprendersi il futuro”. Iniziative come queste rappresentano importanti occasioni per ripensare e costruire nuove strade per il proprio futuro.

In tal senso questo blog vuole rappresentare, nel suo piccolo, uno strumento per dimostrare che noi donne, nonostante tutto, possiamo davvero provare a reinventarci. Occorre fatica, speranza, forza di volontà e anche un po’ di fortuna. Ma soprattutto occorre avere la consapevolezza che il nostro futuro è come una tela bianca: sta a noi dipingerla nel modo migliore. E sicuramente con un tocco di rosa!