venerdì 4 marzo 2016

Start up in rosa a teatro: a cena con Barbara

Vulcanica, eclettica e intraprendente: sono 3 aggettivi che descrivono Barbara Foria, una vera e propria startupper della risata al femminile!

Ho avuto il piacere di apprezzarla dal vivo in Volevo una cena romantica… e l’ho pagata io!, in scena al Teatro Leonardo di Milano fino all’8 marzo 2016. Uno spettacolo brillante dove rompe gli schemi classici della brava ragazza e racconta con energia e autoironia il mondo femminile a tutto tondo.


“Un tempo le donne avevano il problema delle doppie punte, ora quello della doppia spunta di Whatsapp!”: è una delle tante battute che Barbara, la “woman in red” rivelazione femminile di Colorado, il programma comico di Italia 1, pronuncia nel suo monologo con cui conquista il pubblico coinvolgendolo con le sue improvvisazioni.
Una divertentissima arringa per analizzare il rapporto uomo‐donna, dal primo giorno di idillio amoroso, all'incontro con l’avvocato divorzista. 

E a proposito di avvocati c’è da dire che Barbara se ne intende di arringhe, essendosi laureata in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli.
La sua storia ricorda quelle di molte protagoniste di Start up in rosa: una laurea conquistata con impegno, ma anche il desiderio di assecondare la propria passione
Barbara capisce presto che la sua vera vocazione non è il tribunale, ma il palcoscenico. E così decide presto di dedicare la sua carriera all’ars comica.

Vincitrice nel 2003 del Festival del “Cabaret in rosa” di Torino, si è fatta apprezzare dal pubblico televisivo per le sue partecipazioni in diversi programmi Rai, ma anche su Cielo e Italia 1. Ospite ricorrente di Ottovolante-Live, show comico di Radio Due, Barbara è anche regina degli storici teatri Italiani dedicati alla risata.

Oggi Barbara, reduce dal grande successo di Colorado e da quest’anno voce femminile di RTL 102.5 è sicuramente un’artista a 360 gradi. E’ un’attrice versatile con grande comunicativa, autrice e presentatrice brillante. 

E anche se al posto della toga di avvocato indossa un abito rosso, i suoi monologhi continuano a mietere successo tra il pubblico televisivo e teatrale mettendo d’accordo tutti: donne e uomini. 

mercoledì 2 marzo 2016

Le cicogne spiccano il volo: la storia imprenditoriale di Monica

Se pensate che le cicogne abbiano semplicemente il compito di portare i bambini, vi sbagliate. Oggi si sono evolute per aiutare i genitori a 360°. Le cicogne, infatti, è il nome del servizio di baby taxy e baby-sitting  lanciato da Monica e che nel giro di poco tempo ha riscosso enorme successo, sia a Roma che a Milano.

27 anni di cui ben 16 da babysitter, Monica ha studiato economia sanitaria all’università; nel corso degli studi, mentre accudisce bambini e ragazzi (come lavoro extra), si rende conto che c’è sempre maggiore richiesta da parte dei genitori di supporto per portare i figli di qua e di là alle varie attività di doposcuola in giro per la città. Siamo nel 2011; Monica, quasi senza accorgersene, inizia ad accettare richieste di diverse famiglie, ad accompagnare sempre più bambini, il suo numero di telefono gira tra le mamme e poi tra amiche di amiche. Decide così di aprire un gruppo su Facebook.

Nel giro di pochissimo tempo il passaparola aumenta finché Monica capisce che questo per lei potrebbe essere un vero e proprio lavoro. Nasce così il servizio Le Cicogne’. In cosa consiste? Semplice, basta scaricare l’app o collegarsi sul sito, fare una ricerca in base alle esigenze di servizio di baby-sitting. In quell’istante arriva una notifica alle babysitter iscritte. Se una di loro è interessata si candida e può entrare da subito in contatto con i genitori.

Un giorno Monica legge su un quotidiano nazionale un articolo dedicato a una mamma americana che ha avviato un’attività simile negli States con grande successo. Monica intuisce che la sua idea può prendere piede anche nel nostro Paese. Ecco quindi che scrive allo stesso quotidiano raccontandosi e dopo pochi giorni esce un articolo dedicato a lei. Da lì in poi altre uscite sulla stampa e così il nome inizia a girare e si avvicinano nuovi genitori e babysitter.

Per Monica è giunto il momento di buttarsi e di investire nella sua idea. Partecipa al corso “Innovaction Lab” a Roma per imparare a gestire una start up e poco dopo una persona entra in società con lei e fonda una S.r.l. Inizia l'avventura! Dopo aver fatto domanda a un acceleratore di impresa – “Luiss and Lab” – e aver ricevuto un premio consistente, iniziano ad assumere persone e creare un sito dedicato.  Nell’agosto del 2014 ricevono un altro importante sussidio da “Siamosoci”.

Facendo un bilancio dopo qualche anno di attività, chiedo a Monica cosa ne pensa dell’impresa che ha avviato. “Sicuramente rifarei tutto anche se devo ammettere che è molto impegnativo e richiede tutte le energie e le risorse disponibili. Quando si mette in piedi una start up si ha a che fare con alti e bassi continui, non si può staccare mai” mi confessa. “E’ proprio come un figlio che ha bisogno sempre di te: si ammala, soprattutto all’inizio, ha le difese immunitarie basse, ha bisogno di tutto. Ecco, per me l’azienda è tale e quale. Sarò più tranquilla quando la mia azienda potrà camminare da sola, sulle sue gambe. Quando sarà autosufficiente. Esattamente come i genitori che investono sul futuro dei propri figli. Si sbaglia tante volte e si impara a far fatica ogni giorno".

Le chiedo ancora se ha qualche consiglio per le giovani donne startupper o imprenditrici. “Non ci sono schemi, non ci sono processi predefiniti. Devi avere una buona dose di inventiva e creatività. Ho sperimentato sulla mia pelle che la fatica e i problemi ci saranno sempre; non si può pensare di far fatica all’inizio e poi di accomodarsi. La bravura sta nel risolvere i problemi presto e bene. Poi è fondamentale avere un business plan aggiornato e muoversi per tempo a chiedere sussidi economici, prima di andare in rosso. Bisogna pensare in grande e avere coraggio! L’azienda si costruisce ogni giorno!

Grazie Monica per le belle parole di incoraggiamento, per il tuo esempio, per la tua storia.